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SUBSTRATO INORGANICO PER IDROPONICA LE DIFFERENZE

substrato per idroponica

Differenze dei substrato inorganici per idroponica

Distinguiamo i vari tipi di substrato inorganico per coltura idroponica per poter fare la scelta giusta per la nostra coltivazione idroponica indoor.

I vari tipi di substrato.

Pietra lavica
Perlite
Argilla espansa
Vermiculite

 

 

 

 

 

Lana di roccia e di vetro
Argilla espansa
Vermiculite
Pomice

 

 

 

 

 

 

 

 

Substrato inorganico, ne esistono vari tipi, di origine diversa e dalle diverse caratteristiche.



Lana di roccia e lana di vetro

La lana di roccia viene prodotto fondendo rocce calcaree e rocce basaltiche ad una temperatura di circa 1600° C e poi filata, come avviene per lo zucchero filato.

La sua produzione risale ai primi del ‘900 e veniva usata principalmente in edilizia per il suo potere isolante termico e acustico.

Tutt’ora viene largamente usato sia in edilizia che nell’industria automobilistica e navale sotto forma di pannelli o lana per la sua versatilità e leggerezza.

E’ tra i più usati in idroponica per la sua praticità, sotto forma di cubetti in cui viene ospitata la radice della pianta.

Molto porosa, riesce a trattenere fino al 98% del suo volume di acqua rendendo più semplice la gestione delle irrorazioni di soluzione nutritiva preservando le piante dalla siccità in caso di momentanea avaria della pompa di circolazione.

E’ un materiale inerte ma a causa del suo contenuto di metalli come ferro rame e zinco, tende ad innalzare il ph della soluzione nutritiva, comunque non oltre il 5% quindi non crea problemi.

La lana di vetro viene prodotta fondendo scarti di vetro ad una temperatura variabile in base ai tipi di vetro usato, talvolta la temperatura può raggiungere i 1800° C e poi filato.

Ha caratteristiche analoghe alla lana di roccia con valori leggermente diversi.

Già dagli anni ’80 questi due materiali sono stati sempre i più usati nella serricoltura per la produzione di fiori frutta e ortaggi.

Pur non essendo il miglior substrato, viene impiegato per il suo basso costo.

Hanno entrambi un elevata ritenzione idrica ma un basso potenziale, quindi la soluzione nutritiva tende ad accumularsi nella parte bassa del cubetto impedendo il passaggio dell’ossigeno e lasciando asciugare la parte alta.

La zona superficiale asciugandosi in fretta è soggetta ad accumuli salini che vanno risoli mediante risciacquo con acqua pulita.

Questi due materiali vanno maneggiati adeguatamente, se bene inerti, rilasciano particelle piccolissime che irritano le vie respiratorie e la pelle , quindi è preferibile usare dei guanti e una semplice mascherina.

Possono entrambi essere riutilizzate per due o più cicli si semina e non necessitano di grandi attenzioni per la sterilizzazione, basterà una adeguata dose di enzimi e un risciacquo.



Pietre laviche

Di origine vulcanica, ne esistono diversi tipi in base al punto un cui sono raccolte.

Hanno generalmente un alto contenuto di alluminio che può essere assorbito dalla soluzione nutritiva e di conseguenza assorbito dalla pianta.

Sono molto porose e soggette a degradazione da parte della soluzione nutritiva.

Non molto indicata per coltivazione di ortaggi o comunque prodotti ad uso alimentare umano.

Vermiculite

Simile all’argilla, viene frantumato ed inumidito, poi riscaldato velocemente fino a circa 1000° C.

L’acqua contenuta in essa, evapora velocemente dando origine ad un materiale voluminoso, poroso e leggero, come avviene per la preparazione dei pop corn .

Data la sua composizione, ha ph neutro tra 7 – 7,5, ed ha un elevatissima ritenzione idrica, infatti riesce a trattenete circa 4 volte il suo peso d’acqua.

Va usata principalmente per la preparazione di talee, per la germinazione e per i mix di substrato in quanto degrada molto facilmente.

 

Perlite

Di origine vulcanica, viene raccolta, frantumata e calibrata, poi portata velocemente a circa 1000° C .

L’acqua contenuta in essa, evapora velocemente aumentando il volume dei grani fino a 20 volte, generando grani voluminosi, porosi e leggeri di colore biancastro.

Ha ph neutro tra 7 – 7.5 ed elevato potere di ritenzione idrico pari a circa 4 volte il suo pero ed offre il vantaggio di non sottrarre elementi alla soluzione nutritiva.

Molto usato anche in edilizia, si trova in commercio in diverse granulometrie, ma in idroponica viene usata una misura compresa tra 1,5 e 3 mm.

Viene usata generalmente associata ad altri tipi di substrato per la composizione dei mix.

Pomice

La pomice è un particolare tipo di pietra lavica ricca di silicato che si crea durante le esplosioni vulcaniche ad opera dei grossi quantitativi di gas che si generano in queste circostanze.

La grande quantità di gas contenuto nel magma lo espande dando origine ad un materiale vetroso, leggero e poroso.

La pomice è abbastanza soggette a degradazione ad opera della soluzione nutritiva quindi generalmente usata per la propagazione, per la preparazione di talee e come parte di mix.

Viene spesso utilizzata con la fibra di cocco con il quale da origine ad un substrato molto permeabile che permette un ottima ossigenazione.

 

Argilla espansa

Questo substrato viene prodotto come la vermiculite e la perlite, ma a temperature diverse.

L’argilla umida, viene frantumata e calibrata, poi portata velocemente a 1200° C.

L’acqua evaporando velocemente ne aumenta il volume creando delle porosità all’interno del grano.

Molto diffusa in edilizia per confezionare calcestruzzi alleggeriti e massetti di sottofondo isolanti e leggeri.

In idroponica vengono usate generalmente due fasce di misura, quella da 4-8 mm e da 8-16 mm di diametro.

E’ un materiale molto stabile e promuove una buona ossigenazione delle radici grazie alla tensione superficiale che genera la sua conformazione.

Non ha grande ritenzione idrica quindi la coltura necessita di numerose irrorazioni con la soluzione nutritiva o addirittura un irrorazione continua.

Sarebbero da preferire i grani di forma irregolare rispetto a quelli sferici in quanto la forma irregolare ne aumenta la porosità rendendo più agevole il propagarsi dell’apparato radicale.

Questo substrato è molto versatile, non sottrae ioni alla soluzione nutritiva, può essere riciclata per infiniti cicli vegetativi previa pulizia e disinfezione e rende l’impianto idroponico facile da gestire dal punto di vista della nutrizione, basta semplicemente lasciare la pompa sempre accesa.

Unico difetto riscontrabile e che può causare l’innalzamento del ph della soluzione nutritiva, problema facilmente risolvibile immergendo preventivamente l’argilla espansa in un’acido che ne abbassa i valori o aggiungendo direttamente e ciclicamente l’acido apposito nella soluzione nutritiva.



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